I porci. Comodi.
Poco tempo, tanti impegni, altro genere di motivazioni personali che non sto qui a sottolinearvi e… e succede che sul mio blog ormai ci scrivo davvero di rado. Oggi, però, volevo argomentare più che scrivere uno striminzito post sui social. La questione è sempre la stessa… Domenica pomeriggio, da poco passate le 16, io in ufficio a lavorare. Tutto ad un tratto un sordo rumore di vetro, forte, distinguibile nel silenzio e molto vicino a me. Facciamo un passo indietro. Dal 15 marzo scorso l’area di Martina Franca denominata ‘Centro Storico’ è già passata al servizio rifiuti ‘porta a porta’, quello che in tutta Italia hanno da tempo ma che da noi sta pian piano arrivando accompagnato da disagi, ritardi, gente che sbraita, che non sa dove mettere i carrellati, le pattumelle, non sa come dividere i rifiuti, non sa nulla tranne tutte le trame delle soap-opera e tutti i pettegolezzi di Barbara D’Urso. Non sto qui a santificare o a demonizzare la Monteco e l’Ufficio Ambiente perchè tanto è in corso la campagna elettorale ed è giusto che ci pensino i candidati, tra i quali come sempre (e fortunatamente) non vi è il mio nome. Conoscete bene la passione con la quale seguo il percorso complicatissimo che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) portarci a essere un pò più civili, sia perchè per il Nuovo Quotidiano di Puglia ho seguito giorno per giorno la gara d’appalto dell’Aro 2 Taranto, sia perchè ho voluto sporcarmi le mani per provare a sensibilizzare le teste dure, sia perchè (ed è il motivo alla base di quanto descritto precedentemente) faccio la differenziata da quando avevo i calzoni corti e odio profondamente lo spreco delle risorse. Bene, torniamo alle ore 16 e al rumore sordo. Uscendo dal mio ufficio vedo qualcosa che mi fa arrabbiare, mi deprime e mi sconvolge (scegliete voi). Quattro persone munite di due pattumelle consegnate dalla Monteco avevano appena scaricato nel cassonetto di indifferenziata a pochi passi da me una quantità assurda di vetro, per la precisione 28 bottiglie (le ho contate perchè chiaramente le ho raccolte personalmente e gettate nella differenziata). Spiego meglio: zona ‘Centro Storico’, pattumelle consegnate casa per casa, ritiro del vetro fissato al sabato, tu prendi la pattumella piena di vetro, la metti fuori dall’uscio e l’azienda la svuota. Amen. Eh no… Tu invece, furbo, prendi la pattumella il giorno dopo, fai due passi e in orario che non è neppure quello di conferimento la scarichi nel bidone più vicino che poi è anche a pochi metri da quello, ancora presente, del vetro… Ripeto, non voglio entrare in quello che è il nuovo servizio. Ci sono condomini che non hanno spazi per i carrellati, amministratori confusi sul ritiro degli stessi, gente che si ritrova i carrellati senza sapere cosa farsene, operatori Monteco che impazziscono per ridurre i tempi, gente che ritira i contenitori e poi non li usa… I problemi sono tantissimi e la mancanza della politica nell’ultimo anno (qualsiasi parte politica) ha prodotto maggiore caos perchè con una Giunta in carica ci sarebbe stato maggior contatto con i cittadini e, sicuramente, una gestione diversa del ‘trapasso’. Al netto di tutto ciò, però, c’è una certezza: a fare la barba al ciuccio si perde tempo, acqua e sapone. (Se vuoi lasciare un tuo parere scrivilo qui sotto nella zona ‘Lascia un commento’. Grazie!)